Il Castello Fienga e i suoi spettrali abitanti

Non tutti sanno che esistono piccoli ma grandi tesori in tutta la provincia salernitana degni di nota e uno di questi è il Castello Fienga, che si trova nella piccola cittadina di Nocera Inferiore. Ammirando i resti del Castello oggi sembrerebbe impossibile che proprio tra quelle mura vi abbiano trovato la loro prigione nomi illustri del passato e che qui, come riportano alcune leggende, abbiano deciso di dimorare fino alla fine dei propri giorni.

castello fienga nocera

Veduta del castello Fienga di Nocera

Il Castello Fienga e la leggenda di Elena degli Angeli

Del castello medievale Fienga di Nocera Inferiore, che un tempo si ergeva spavaldo sulla collina di Sant’Andrea, oggi restano poche tracce inglobate all’interno del più grande parco di Palazzo Fienga, di più recente costruzione. Se potessero parlare, le rovine del castello racconterebbero storie di armi, d’amore, di tradimenti e di omicidi, quelle stesse storie che hanno visto coinvolte in epoche diverse Elena degli Angeli e la regina Giovanna I d’Angiò, i cui spettri vagherebbero ancora erranti tra le rovine del castello. Chi sono queste due dame tragiche che hanno visto il loro destino finire proprio in questa perduta roccaforte? La storia di Elena degli Angeli, vedova di Manfredi di Svevia, è stata notoriamente tragica: da sola è stata costretta ad affrontare una vita difficile e di stenti, privata dell’affetto dei suoi figli. Carlo d’Angiò, infatti, per scongiurare il rischio di un’eventuale futura rivendicazione del regno, strappò dalle braccia di Elena i suoi tre figli maschi quando erano ancora piccoli e li rinchiuse a Castel del Monte. Nelle prigioni del castello, i tre ragazzi crebbero in condizioni tristissime, che divennero disperate quando furono trasferiti nelle prigioni di Castel dell’Ovo, dove ebbero fine i loro giorni. Privata dell’affetto della sua famiglia, a Elena non toccò sorte migliore: venne confinata nel castello Fienga di Nocera nel 1267 e qui re Carlo ancora le manteneva alcuni dei privilegi e delle comodità proprie del suo rango, e continuava ad essere circondata da un ristretto numero di fedelissimi. Non è dato sapere la data della sua morte avvenuta tra le mura del Castello Fienga, ma la leggenda vuole che nelle notti di luna piena il suo spirito vaghi ancora per i resti del castello alla ricerca del suo adorato Manfredi, che tanto amò, e di quei figli che non ha potuto godersi.

La storia della regina Giovanna d’Angiò e i suoi amanti a Castello Fienga

Un altro personaggio illustre dimorò come prigioniera del castello Fienga, la regina Giovanna I d’Angiò. Erede della corona angioina, Giovanna si dimostrò da subito una donna dal temperamento forte, coraggioso e dal cipiglio deciso: volendo regnare da sola, rifiutò sempre ai propri consorti di renderli partecipi del governo del regno. Sposò dapprima il cugino Andrea d’Angiò, che trovò purtroppo una fine ingiusta e drammatica tra le mani di alcuni intimi amici della regina nel castello di Aversa. Senza più un consorte, Giovanna decise di sposare Luigi di Taranto nel 1347. Sopravvissuta anche a questo marito, la regina convolò a nozze con Giacomo IV di Maiorca, che visse sempre lontano da lei. Rimasta di nuovo vedova nel 1375, si risposò con Ottone di Brunswick che lottò per evitare, invano, l’invasione di Carlo III di Durazzo: messo sotto assedio il Maschio Angioino, Giovanna fu costretta ad affrontare l’armata di Carlo. Fatta prigioniera, fu trasferita nel dicembre del 1381 al Castello Fienga, dove rimase fino al marzo del 1382 quando la sua nuova dimora divenne la fortezza di Muro Lucano dove venne assassinata. La leggenda vuole che lo spirito errante della regina visiti ancora il castello Fienga di Nocera e che non si aggiri da solo tra le rovine: al fantasma della regina si accompagnerebbe anche le anime dei suoi amanti che lei ha sacrificato in nome del potere.

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