Visita al Duomo di Amalfi: capolavoro della costiera amalfitana
Chi è stato in giro per Amalfi non avrà potuto far a meno di notare la suggestiva struttura architettonica che si erge in cima a una lunga e monumentale scalinata e che sovrasta con la sua mole l’intera piazza principale della cittadina: la cattedrale normanna è il vero simbolo della cittadina costiera, e una sua visita vale la pena per poter ammirare un vero e proprio capolavoro architettonico che resiste al tempo.
Duomo di Amalfi: quando la storia si intreccia con l’arte
Forse non tutti sanno che il duomo di Amalfi è dedicato a Sant’Andrea, patrono della città, ed è per questo anche conosciuto come cattedrale di Sant’Andrea. La sua struttura risale al IX secolo, tempo in cui Amalfi era una delle quattro potenze commerciali note come Repubbliche Marinare quasi a sottolineare l’importanza che la stessa Amalfi rivestiva sullo scacchiere del Mediterraneo. Il duomo, però, non sempre è stato come lo si vede oggi: dapprincipio, infatti, le basiliche amalfitane erano due, ovvero c’era quella che oggi corrisponde alla parte del duomo più antica e che fu eretta da Mansone II, mentre l’altra risaliva alla metà del IX secolo. Solo qualche secolo più tardi, nel XIII, l’arcivescovo Capuano decise di unire queste due basiliche per crearne una sola più grande a cinque navate, ovvero il duomo, che ha subito col tempo altri stravolgimenti tra ampliamenti e ricostruzioni che gli hanno conferito l’aspetto attuale. Tra i vari grandi e piccoli ritocchi subiti, la cattedrale non ha per fortuna perso il portale della sua facciata originaria: la porta di fattura bizantina realizzata in bronzo è, infatti, ancora lì dal 1065, dopo essere arrivata da Costantinopoli, ed è ancora sormontata da una lunetta in cui si trova l’affresco realizzato da Domenico Morello e Paolo Vetri. Ciò che caratterizza il duomo ancora oggi è quel particolare tipo di mosaico che ne orna completamente la facciata e che rappresenta Cristo in trono circondato dagli evangelisti tra un tripudio di forme e colori particolarmente luminosi.
Come nasce lo stile del duomo di Amalfi
Impossibile non notare proprio accanto alla cattedrale la mole del campanile che si erge in tutta la sua possanza: di stile romanico, iniziato nel 1180 e terminato nel secolo successivo, ha conservato nel tempo degli elementi tipici degli edifici campani. Nella parte inferiore, che è anche quella più antica, si possono ammirare delle colonne corinzie situate a ogni angolo, mentre la parte superiore appare decisamente diversa sia perché divisa da due ordini di finestre, bifore e trifore, sia perché la sommità, realizzata nel 1276, si contraddistingue per la sua forma tondeggiante, per le quattro piccole torri angolari e il motivo decorativo del mosaico di maioliche. Passando dall’esterno all’interno della cattedrale, subito balza allo sguardo il tipico soffitto a cassettoni, mentre la navata centrale si caratterizza per la presenza del grande Crocifisso di legno del XIII secolo, e non solo. Arrivati all’altare è impossibile non notare la tela che raffigura il Martirio di S. Andrea. Doni preziosi che sono custoditi presso il duomo di Amalfi sono la Croce di Madreperla proveniente dalla Terra Santa, il busto reliquario di S. Andrea del XVI secolo e la grande tela con S. Andrea e S. Matteo. Nella Basilica del SS. Crocifisso, che fu eretta prima e affianco all’attuale cattedrale, si possono ammirare il matroneo, le opere gotiche e i sarcofagi romani oltre ai frammenti di mosaici risalenti all’originaria facciata del duomo. Una grande bellezza architettonica simbolo di Amalfi e che racconta da secoli a tutti i visitatori della divina costiera, la storia della ex Repubblica Marinara e dei suoi abitanti, al di là del tempo e dello spazio.