Cosa vedere a Caserta
Avvolta dal Massiccio del Matese, immersa nell’antica Terra di Lavoro, la città di Caserta è famosa nel mondo per la sua Reggia, patrimonio dell’Unesco. Era il 1750 quando il re Carlo III di Borbone rilevò un territorio pianeggiante dove si trovava un piccolo villaggio che gli avrebbe permesso di realizzare una reggia in grado di rivaleggiare con quella di Versailles. La piana ai piedi di Casa Hirta sembra l’ideale per il suo progetto ed il re incarica Luigi Vanvitelli, architetto della fabbrica di S.Pietro, alle dirette dipendenze della corte pontificia di creare concretamente quello che, fino a quel momento, albergava solo nella sua testa. Servono due anni per realizzare il progetto con la partecipazione appassionata dello stesso sovrano.
La reggia di Caserta
La reggia di Caserta si presenta con uno sbalorditivo effetto visivo con un edificio a forma rettangolare, quattro cortili annessi tra di loro da gallerie, ma la peculiarità principale della meravigliosa Reggia è il vasto parco lungo ben 3 km e adornato, come un classico giardino all’italiana, da fontane, sculture, una dirompente cascata e numerosi giochi d’acqua.
Si entra, dall’ingresso principale, in un atrio con l’imponente scalone monumentale di notevole impatto visivo: una rampa principale larghissima, con due maestosi leoni ai lati, simboli di protezione e amore per il proprio popolo da parte del sovrano. Qui suonavano all’epoca i musicisti che si spostavano nella doppia struttura della volta. Altro punto focale del capolavoro vanvitelliano è la Cappella Palatina, decorata finemente con molte analogie che rimandano alla sua sorella architettonica di Versailles. Da non dimenticare il teatro di corte che rappresenta un valido esempio di architettura teatrale del settecento, con una sala a forma di ferro di cavallo.
L’intero complesso è costituito da tre aree: il Parterre, espressione francese che significa per terra, che era stato progettato seguendo l’esempio della reggia francese con il cosiddetto bosco vecchio, esistente già da prima della costruzione del parco; la Peschiera con i vari prati, aiuole, statue e vialetti, composta poi dall’area centrale, dove sono presenti vasche piene d’acqua, cascate e sculture; e l’ultima area rappresentata dal giardino inglese dove si possono trascorrere dei momenti di relax, catapultati momentaneamente fuori dalla realtà. Qui ci sono numerose piante di valore e bellezza, inoltre sono presenti piccoli laghi e corsi d’acqua.
Oltre alla rinomata Reggia altre costruzioni importanti presenti nel territorio sono l’Acquedotto Vanvitelliano, e il complesso monumentale del belvedere di San Leucio, antico opificio voluto fortemente dal re Ferdinando che ideò anche una città, Ferdinandopoli, dove poter condurre una tranquilla esistenza dediti al lavoro nei setifici e all’educazione scolastica.
Casertavecchia
Ma Caserta non è solo reggia, ben più caratteristica è la parte storica della città denominata, Casertavecchia. Essa si trova a circa 10 km dal centro ed a circa 500 metri di altezza. Località molto frequentata dai casertani soprattutto nel periodo estivo per fare lunghe passeggiate o per brevi soste grazie ai numerosi ristoranti e agli spettacoli che, specialmente nel periodo autunnale, animano la zona. Da qui si gode di una bellissima vista sul golfo di Napoli.
Visita immancabile è quella delle rovine dell’antico castello dove è presente il mastio ancora inalterato. Di veloce passaggio, giusto per lo scatto di una foto, è la Cappella di San Rocco dove è presente il caratteristico portico ad un solo pilastro. Degni di nota sono anche gli altri vari piccoli borghi che, insieme a Casertavecchia, vanno a formare il Quartiere di Casertavecchia.
Il percorso termina con la famosa Porta della Torre che va proprio a delimitare l’ingresso della città da cui si può poi proseguire per Via dell’Annunziata che prende il nome dall’omonimo complesso monumentale. Allo stesso segue il lato destro della Cattedrale di San Michele, che presenta una facciata molto caratteristica dove vi sono scolpite numerose figure di animali a differenza dell’interno caratterizzato da tre navate con lapidi e sepolcri di Conti e Vescovi.
Per chi dispone di un po’ più di tempo non può perdersi via San Michele, strada che ha mantenuto nel tempo il suo aspetto rustico e dove il silenzio regna sovrano. Durante le ore notturne la visita a questa zona della città rimane sempre la più suggestiva.