Visita alle Basiliche Paleocristiane di Cimitile
Il complesso monumentale delle basiliche paleocristiane di Cimitile è uno dei più meravigliosi esempi di costruzione archeologica sacra della Campania e una testimonianza concreta dell’arte a servizio della religione. Il comune di Cimitile si trova nell’area metropolitana di Napoli, a circa 25km di distanza dal capoluogo partenopeo e nel cuore del nolano. Il toponimo sembrerebbe derivare dal latino coemeturium con riferimento ad un’antica necropoli romana intorno alla quale tra il II e il III secolo a. C. sarebbe sorto l’intero edificio. Le basiliche paleocristiane rappresentarono a lungo un edificio – tipo in cui sfruttare l’architettura essenziale e porla al servizio della cristianità.
Complesso Basilicale Paleocristiano di Cimitile
La struttura delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile consta di 7 edifici dedicati ai santi Felice, Calionio, Stefano, Tommaso e Giovanni, ai Ss. Martiri e alla Madonna degli Angeli. Il fulcro originario ruota intorno alla tomba dedicata a San Felice che morì proprio qui il 14 gennaio di un anno di cui non si ha certezza. La celebrità del sito, però, è nata con Paolino e sua moglie Terasia che, nel III secolo si stabilirono qui per dar vita ad una forma di monachesimo spirituale senza eguali, grazie al quale il sito ha avuto una forte risonanza dai tempi più remoti fino ad oggi in tutto il mondo della cristianità.
Dopo l’ingresso alla biglietteria – caffetteria si viene subito catapultati in un percorso mistico e storico dagli accenti misteriosi e insoliti: si entra nel cuore del complesso e ci si trova davanti alla tomba di San Felice il cui corpo venne trasferito qui dalla città di Bordeaux in un presbiterio ricco di decorazioni parietali musive con lampanti allegorie e marmi cipollini e di Carrara. Il quadriportico rappresenta l’incipit da cui Paolino partì per costruire la basilica nova e involve nel suo unicum un piccolo antiquarium al cui interno vi sono ex voto, reperti trovati all’interno delle basiliche e pezzi d’arte portati qui da viaggiatori in cerca di una rinascita spirituale.
All’inizio della propagazione del cristianesimo ci si era appena lasciati alle spalle la vecchia religione pagana dei romani e quindi per la costruzione dei luoghi di culto si era soliti riutilizzare parti di templi e colonne già esistenti. Di particolare interesse a riguardo è un sarcofago marmoreo su cui spicca la rappresentazione del mito di Selene, la dea della Luna. Secondo Esiodo era la figlia d’Iperione e di Teia e di notte attraversava il cielo su di un cocchio d’argento tirato da giovenche con le corna. Celebre per i suoi amori, fu l’amante del dio Pan. Questi riuscì a sedurre Selene mascherando il proprio nero pelo caprino sotto un vello bianco. Selene, che non lo riconobbe, acconsentì a salirgli in groppa e lasciò ch’egli godesse di lei a suo piacimento. E’ il tipico esempio di sacro e profano, di una mitologia intrisa di simbologia e significati che si presta, talvolta, ad una funzione didascalica anche in ambito cristiano.
- Arcate tempio romano riutilizzato per affresco della città di Gerusalemme da San Paolino: basilica di San Felice
- Affresco della Vergine. Cappella di Santa Maria degli Angeli
- Antiquarium: Affresco commissionato da San Paolino
- Sarcofago Marmoreo: mito di Selene
- Resti della Necropoli Romana
- Tomba di San Felice
Dall’antiquarium si procede per cunicoli tortuosi a stanze con drappeggi su serti di muro su cui spicca fra tutti, in un’edicola laterale, un volto del Cristo: si tratta della classica rappresentazione bidimensionale dell’arte bizantino – paleocristiana.
Dalla basilica vetus si procede verso l’area privilegiata da Paolino e i suoi seguaci in cui si nota una basilica, quella dei Santi martiri, dai toni più classicheggianti e vibranti: qui si nota la figura del Cristo Pantocratore, il bacio di Giuda, una Crocifissione e l’incontro di Gesù con gli apostoli dopo la Resurrezione.
Si procede verso l’area nuova, quella fortemente voluta da Paolino per accogliere un numero di fedeli sempre maggiore e abbracciarli simbolicamente con un’arte dall’aspetto più familiare e materno: tre archi verso un’abside trilobata, cioè formata da tre diversi ambienti.
Per un biglietto d’ingresso dal modico prezzo di 4 euro vale la pena visitare le Basiliche Paleocristiane di Cimitile, un prezioso tesoro dell’arte cristiana in un ambiente fuori dal clamore mediatico di altri siti archeologici e dalla furia delle onde turistiche. Enjoy!
Qui di seguito trovate un assaggio di ciò che vi aspetta: